IL TERREMOTO DEL 23 FEBBRAIO 1887

Da Wikipedia: mappa sismica 1887
L'ultimo devastante terremoto che colpì la Riviera di Ponente fu quello passato agli annali come "il terremoto di Diano Marina" del 23 febbraio del 1887. La forte scossa tellurica (pari a 6,5 della scala Richter), della durata di circa 20 secondi, interessò le attuali provincie di Imperia e Savona, ma venne avvertita in tutta l'Italia nord occidentale e le vicine zone francesi. Le vittime furono 664 (220 solo a Bajardo) con oltre 1000 feriti. I senzatetto furono oltre 100.000 ed i danni furono di circa 20 milioni di Lire dell'epoca. Il mare, secondo le cronache dell'epoca, si alzò di circa 1 metro ed il terremoto, nel tratto tra Imperia ed Ospedaletti, causò la regressione della linea di costa.

Il maggior numero di vittime si contò nella zona di Diano Marina, Imperia e Sanremo. I crolli furono numerosi ed interi centri abitati vennero quasi interamente distrutti (l'esempio più celebre è quello di Bussana). Le frane interruppero le strade e la ferrovia, mentre numerosi furono gli edifici di culto e pubblici danneggiati gravemente dalle scosse (molti di questi erano già lesionati dalle scosse dei terremoti del 1885, di intensità minore, ma che colpirono la stessa zona).

In provincia di Savona i morti furono una ventina fra Noli, Savona ed Albissola. Danni ingenti vennero segnalati ad Alassio, Finalmarina, Loano (il tetto di San Giovanni, fino ad allora a cuspide, venne danneggiato e fu poi sostituito con l'attuale cupola), Pietra, Borgio e nei centri dell'entroterra. A Tovo San Giacomo crollò il campanile della chiesa parrocchiale e venne danneggiato gravemente il palazzo comunale.



Il terremoto si fece sentire anche in Piemonte: a Torino, alle 6.20, nello spazio di 17 secondi, la terra tremò tre volte; secondo le cronache tremarono le finestre, suonarono le campane e la gente scese in strada trovando in terra interi camini, tegole e vetri. Alle 6.24 una scossa di terremoto di almeno 12 secondi fece tremare Alessandria.  

Anche a Genova si videro gli effetti del terremoto con crepe sugli edifici. A Milano gli scienziati dell'osservatorio sismico fecero sapere che erano almeno 20 anni che non si verificava una scossa simile. 

Francia. A Nizza tutti i negozi vennero chiusi e le comunicazioni telegrafiche con la Corsica e l’Italia furono sospese. I danni maggiori si verificarono a Mentone dove numerose case crollarono ed anche la caserma della gendarmeria fu distrutta. Nel principato di Monaco si contarono parecchi feriti e danni ai palazzi.


Frontespizio del libro di A. Issel
Ecco la descrizione degli effetti del terremoto nella nostra zona tratte dal libro "Il terremoto del 1887 in Liguria" di Arturo Issel: "Pietra Ligure è quasi intatta, quantunque la sua ubicazione sia analoga a quella di Finalmarina e di Loano; vi furono tuttavolta due feriti. Nell'alpestre villaggio di Giustenice, sopra Pietra Ligure, cadde il volto della navata destra della chiesa di San Michele e rimase malconcia la canonica. La chiesa è attraversata da una grande spaccatura diretta da sud- sud-est a nord-nord-ovest. L'antico castello dei Del Carretto, quantunque cadente per vetustà, resistette all'urto del terremoto. Dall'alto di un muro sconnesso caddero solo alcune pietre nella direzione nord. La chiesa di Tovo San Giacomo subì qualche guasto per essere caduta la parte superiore del campanile ed uno degli obelischi dì cui è ornata la facciata. Nello stesso comune di Tovo, 11 case, quasi tutte misere catapecchie, non sono più suscettibili di risarcimento, molte altre non potranno abitarsi senza lavori di consolidamento".

Di seguito la relazione effettuata il 22 ottobre 1887 dal Geom. Giovanni Devincenzi di Pietra Ligure sullo stato della Casa Comunale di Tovo San Giacomo (dall'archivio storico del Comune)

 

Ecco inoltre i documenti ufficiali che elencano i danni nei comuni di Bardino Nuovo (1 ferito), Bardino Vecchio e di Tovo San Giacomo con il costo di ricostruzione complessivo stimato in 67.200 lire.



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